Il dito sul mappamondo cade questa volta sull’oriente: terra affascinante e
misteriosa, ma anche ricca di problemi e difficoltà. Vorremmo dare una mano a
ogni realtà che scopriamo esistere in questo sconfinato paese, ma questo non è
chiaramente possibile. La prima problematica che ci salta all’occhio è la piaga della
prostituzione infantile. Presente ovunque, visto che le bambine e i bambini
vengono comprati da Cina, Thailandia, Cambogia. La seconda, molto diffusa nel
centro del paese, che per certi versi ci richiama la nostra amata Africa è questa:
molte famiglie, non solo non hanno l’acqua potabile in casa, ma neanche l’acqua dolce. Vivono nella zona che, a ragione, si chiama “delle acque salate”, nei
dintorni di Ninh Bih, dove dalle falde sgorga unicamente liquido salmastro. Da qui
in poi, tutti i proventi della vendita del libro saranno destinati all’acquisto di una
dueruote, destinata a una studentessa vietnamita, e alla costruzione del pozzo per
l’acqua dolce. Le difficoltà logistiche si presentano subito ma, fortunatamente,
troviamo persone con curiosità ed entusiasmo ci supportano nella nostra ennesima
follia. Noi di MotoTaccuino, che tocchiamo con mano ciò che facciamo, anche se è
dall’altra parte del mondo, decidiamo quindi di andare a inaugurare il pozzo, nel
mese di settembre, seppur la costruzione inizierà nel mese di luglio, in quanto
fatta con picco, pala e una persona calata nel sottosuolo e non con le macchine
automatiche che vediamo qui. Coordiniamo con tutti per essere nel nord del
Vietnam ad inizio settembre e al sud dopo circa due settimane, i km da fare
saranno un migliaio, le strade trafficate e i mezzi di una affidabilità discutibile,
quindi ci prendiamo il sicuro. Prima tappa ad Hanoi, in una casa protetta, dove
scopriamo che da mesi è in sospeso il lavoro al giardino della loro terrazza.
Chiaramente, non ci tiriamo indietro e a fine giornata la loro terrazza è pulita e
verdeggiante abbastanza da coprire il grigiore cittadino. Nel tempo passato con
loro, ci dicono che loro possono fare a meno della dueruote che volevamo donare
alla casa di Hanoi e che sarebbe più utile a Huè, dove da qualche settimana
cercano una bicicletta (non ci eravamo ben capiti all’inizio e pensavano volessimo
comprare una bici), per consentire ad una ragazza acquistata come moglie da un cinese – e salvata poco oltre la frontiera – di andare all’università. Spieghiamo quindi che intendiamo una due ruote motorizzata, e loro si dimostrano contentissimi.
Ecco che quindi si aprono altre strade vietnamite, sconfinate e fantastiche, che vanno da nord a sud, passando per Ninh Bih, dove intanto stanno ultimando il pozzo…
La storia completa la troverete nel nostro prossimo libro
che, come sempre, servirà per aiutare altre realtà in
difficoltà…