Ace Ventura uno di noi!

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E se trovo un animale?

Spesso capita, specie quando si fa enduro, ma anche quando si percorrono strade di montagna isolate, di incontrare animali al pascolo o che, come noi, hanno deciso di godersi dei momenti di pace proprio nel mezzo di quella curva. Premettendo il fatto che gli ospit

i siamo noi e non loro, diverse volte ci è capitato di guardarci negli occhi e non sapere cosa fare. Gli animali, specie per chi non è abituato, rievocano paure ancestrali e sentimenti di piccolezza nei loro confronti.

Ecco quindi una piccola guida, redatta grazie al nostro amico Alberto, per poter superare questi incontri in sicurezza, per noi e per gli animali stessi, nel pieno rispetto della loro e

della nostra tranquillità.

Pecore: spesso si incontrano in greggi e occupano praticamente tutta la strada. Si rallenta
vistosamente e si procede in avanti pian piano. Sono animali assolutamente tranquilli, spesso timorosi, e non tarderanno a correre sui lati per liberarsi di noi il prima possibile. Si aprirà quindi un varco nel quale potremmo passare facilmente.

Capre: idem come sopra.

Cavalli: si trovano in piccoli gruppi o in solitaria. Ti guardano maestosi dall’alto dei loro due e passa metri, con i crini che risplendono al sole. Sono animali che di solito si spostano alzando le braccia e la voce. Diverso è il caso in cui ci siano dei puledrini: la femmina cercherà di proteggerli e la moto è vista come un pericolo. Bisogna quindi fare attenzione a

non passare dietro al cavallo poiché sono possibili scalciate assai dolorose. Generalmente non caricano ma nel caso si mostrassero intenzionati a farlo, bisogna fermare la moto e andargli incontro, agitando le braccia per mandarli via. Dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) andar via.

Vacche, buoi, zebù e bovini da allevamento in genere: sono abituati all’uomo e lo associano a input positivi come il cibo (non nel senso che vi mangeranno), per cui non si spostano. Vi guardano con quegli occhioni scuri e le loro corna possono mettere un po’ in soggezione, ma non attaccheranno. Non occorre spegnere la moto ma anzi, le si fa spostare con il clacson (o imitandolo con la voce, qualora non lo aveste).

Cani pastore: se sono in branco e hanno il bestiame vicino possono essere un pericolo. Non scendere mai dalla moto: stringere i denti, prima dentro e si tira dritti. Al 90% (fonte Istat) abbaieranno inseguendoci, ma non morderanno.

Allevatori a bordo di pickup: può capitare di essere inseguiti anche da loro che, incazzati neri, si agitano perché abbiamo fatto scappare gli animali con il rumore delle nostre moto. Ci si ferma, ci si toglie il casco per farsi vedere in faccia e si chiede scusa. Loro non stanno giocando, noi sì. Per loro questo inconveniente vuol dire dover passare del tempo a radunare nuovamente il bestiame quindi, una volta che si capisce questo, semplicemente si dice la verità: non volevamo spaventarli, abbiamo tenuto un’andatura moderata e staremo più attenti. Si chiede ancora scusa e si saluta andando via. E’ vero che la strada non è loro, è vero che era nostro diritto passare da quella strada, ma spesso il buonsenso e il diritto non vanno d’accordo.

Coccodrilli, stegosauri, diavoli della Tazmania: fermate la moto, sperate che il cellulare prenda e chiamate Ace Ventura. Per tutti gli altri casi non sappiamo come aiutarvi.